Da Roma Repubblica: / /
San Lorenzo stamattina è stata blindata dalla polizia per poter sgombrare il centro “Communia”, occupato lo scorso aprile. Un’operazione in grande stile, con la Celere che ha proceduto al fermo di sette occupanti, portati nel vicino commissariato del Verano. Lo sgombero era stato, di fatto, annunciato nei giorni scorsi quando un vertice presso la Procura di Roma aveva fatto trapelare la “linea” nei confronti delle numerose occupazioni della capitale: sgomberi e nessuna tolleranza. Questo, ovviamente, nonostante l’emergenza abitativa e nonostante luoghi come quello di Communia avessero restituito al quartiere un edificio, altrimenti consacrato alla speculazione edilizia.
Allle ex Fonderie Bastianelli, infatti, i giovani avevano allestito moltissime iniziative: ina sala studio, alloggi, mensa, lo spazio per sport popolare, sportelli di consulenza legale e psicologica. Tutto questo sembra non essere gradito né alla Questura né alla giunta Marino che non ha fatto nulla per evitare lo sgombero. La decisione, poi, di procedere “manu militari” la mattina del 16 agosto la dice lunga sull’insofferenza nei confronti di forme di protagonismo e vitalità giovanile.
Nel pomeriggio, presso l’ex cinema Palazzo, si è svolta un’affollata assemblea cittadina che ha espresso la piena solidarietà agli occupanti. “Se pensano che staremo tranquilli si sbagliano di grosso, non ci accontentiamo di fare somme, riconquisteremo tutti gli spazi” hanno spiegato Noemi e Luciano raccontando un particolare indicativo del clima in cui è stata deciso lo sgombero: “Mentre venivamo fatti uscire dalla polizia, entravano gli operai della ditta, con vigilantes al seguito, che hanno cominciato a rompere tutto, rendendo davvero inagibile l’edificio”. La questione dell’inagibilità, infatti, è quella che finora è stata sbandierata per mettere su strada l’esperienza sociale più in vista dell’ultimo anno. “È una questione politica, non un problema di ordine pubblico” dicono quelli di Communia e puntano il dito contro la giunta Marino che “con questo silenzio è complice dello sgombero”. “La questione è capire da che parte stare: per il sindaco è illegale chi strappa e conquista diritti o chi specula?” è la domanda rivolta all’amministrazione. Solidarietà è stata espressa dal secondo Municipio di Roma che finora aveva cercato una soluzione negoziata tra occupanti e proprietà mentre sul fronte politico va registrata la dichiarazione del consigliere comunale di Sel, Gianluca Peciola. Il problema degli orientamenti che assumerà il Comune di Roma, però, resta tutto in piedi e anche per questo l’assemblea di ieri si è conclusa convocandone un’altra, cittadina, sempre a San Lorenzo “contro sgomberi ed emergenza abitativa” il 28 agosto. Al termine dell’assemblea del cinema Palazzo, infine, si è svolto un corteo per le vie di San Lorenzo che si è concluso sotto i cancelli, chiusi, di Communia. Che continua a resistere.