Sgombero Communia: evidenze e anomalie di ferragosto
Il 16 agosto è stato sgomberato a Roma lo Spazio di Mutuo Soccorso Communia,l'occupazione delle ex-fonderie di via dei Sabelli a San Lorenzo. Una prima riflessione degli/delle occupanti.
A qualche giorno dallo sgombero del progetto Communia dalle ex-fonderie Bastianelli e dal corteo che ha attraversato le strade di San Lorenzo, molte idee si fanno più chiare.
Ci appare evidente il connubio proprietà-magistratura. Un sodalizio tanto evidente quanto anomalo e dimostrato dall’ingresso di numerosi operai al soldo della ditta nello stabile a sgombero ancora in corso.
In un edificio in cui alla Sabelli Trading è già stato vietato qualsiasi intervento a causa dei numerosi vincoli posti dagli uffici pubblici (vincoli ottenuti solo grazie alla mobilitazioni del quartiere e all’occupazione di aprile, vista la precedente complicità delle istituzioni con le mire speculative della proprietà) una dozzina di operai ha provveduto a spaccare bagni e cucine, faticosamente ricostruite dagli occupanti, mentre la polizia faceva il lavoro suo, conducendo in commissariato sette di noi.
Evidente è poi la debolezza delle strategie repressive della magistratura. La partita sull’agibilità era stata ormai chiusa anche ufficialmente: tutte le perizie di qualsiasi parte concordavano sulla stabilità dell’edificio, stabilità compromessa solo in una parte circoscritta e delimitata da noi stessi. A essere instabili erano diventati solo alcuni cornicioni (come migliaia di altri a Roma…), transennati però dal II Municipio intenzionato a metterli in sicurezza.
Se l’inagibilità è dunque il pretesto dichiarato per giustificare lo sgombero non possiamo che ribadire ciò che era ormai evidente da settimane: gli stabili che abbiamo utilizzato in questi 4 mesi sono agibili, come dimostrato dalla perizia dei tecnici incaricati dalla Procura della Repubblica consegnata alla Procura stessa l’8 luglio scorso.
Quantomeno anomalo è quindi che uno stabile inagibile e pericoloso “per occupanti e vicinato” venga sgomberato in queste modalità e che non venga posto sotto sequestro come avviene in casi simili.
Un pretesto ipocrita e falso per giustificare uno sgombero a San Lorenzo durante il ponte di ferragosto. Se la magistratura pensa di dimostrare così la sua forza ha davvero le idee poco chiare.
Che le idee fossero poco chiare a chi, per lavoro, ci deve stare appresso ci appare evidente leggendo la usuale rubrica di narrativa del giornale dei palazzinari romani. In pochi crediamo abbiano trattenuto le risate leggendo sul Messaggero cosa gli 007 italiani (sì, proprio così!) pensavano e dicevano di Communia, diventata in pochi mesi “centrale del conflitto romano” da dove partivano e si pianificavano azioni e strategie per turbare l’ordine pubblico.
Sinceramente ci sentiamo molto più forti di chi per attaccarci ha bisogno di aspettare il 16 agosto, di inventare false inagibilità, di costruire una storia a metà tra Romanzo Criminale e James Bond. La nostra forza è frutto di quanto abbiamo fatto in questi quattro mesi e di cosa ha significato per San Lorenzo.
Siamo consapevoli della forza dell’unione fra la lotta alla speculazione immobiliare (prima voce di investimento a Roma in faccia alla crisi economica) e quella per la creazione di uno Spazio di Mutuo Soccorso in cui dare concretezza di diritti che la crisi sta erodendo.
Il lavoro degli sportelli, il progetto studentesco di ShareWood con l’aula studio e la copisteria popolare, la scuola popolare, i primi progetti di co-working per precari, i laboratori multimediali, musicali, teatrali e sportivi, le lotte contro la speculazione dei comitati del quartiere, i percorsi cittadini per il diritto alla casa e in difesa dei beni comuni, le tante iniziative culturali, a cominciare dal “Festival Letteraria” di giugno per finire alla 3 giorni di iniziative nel quartiere per il 70° anniversario del bombardamento, culmine del percorso di autorganizzazione nato quest’anno della Libera Repubblica di San Lorenzo…in soli quattro mesi Communia è stato tutto questo. Certo non immaginavamo facesse paura ai servizi segreti!
Specialmente in questo momento di crisi economica siamo convinti che Tutto sia di Tutti – Omnia Sunt Communia. Anche per questo il progetto che studenti, precari e abitanti di San Lorenzo hanno costruito non è nato da solo ma nel pieno di uno tsunami di decine di occupazioni che sta durando da mesi e che non si arresterà certo di fronte ad una operazione tanto debole quanto infame. Mentre i dibattiti pubblici e politici, nel pieno della peggiore recessione economica della storia, si concentrano sui processi di Berlusconi, a Roma la lotta dei precari e dei senza casa ha rimesso al centro dell’attenzione i bisogni sociali di chi sta pagando la crisi con la dignità delle proprie vite.
La politica dal canto suo gioca il solito gioco dei ruoli: prodiga di promesse e dichiarazioni in campagna elettorale, assente e “stupita” ad agosto, quando la palla passa ad una magistratura che gioca a risiko con la vita di chi lotta e resiste alla crisi. Alle neonate giunte di centrosinistra, dal Municipio, al Campidoglio alla Regione (che stanno dichiarando in queste ore di non essere state messe al corrente dell’operazione di polizia e annunciano di volere incontrare occupanti e abitanti del quartiere) rivolgiamo una domanda ormai retorica: hanno intenzione di continuare nella pluridecennale complicità con i palazzinari di Roma affamati di profitti, o dialogare con chi, mettendo in gioco le proprie vite, lotta per il diritto alla casa, il diritto allo studio e per una città vivibile e non devastata dal cemento?
Non abbiamo intenzione di aspettare nessuna risposta. Dal corteo del 16 agosto non abbiamo mai lasciato San Lorenzo, siamo sempre qua nonostante blindati e servizi di sicurezza privati a guardia di un edificio ormai vuoto.
La solidarietà e la complicità dimostrata persino in una Roma deserta rafforza in noi la convinzione che si tratti solo di un giro di boa, da cui riprendere ancora più forza…per prendere la rincorsa appunto!
Il 28 agosto alle 18 ci rivedremo pubblicamente e invitiamo chi vive studia e lavora a San Lorenzo e chi ha condiviso le nostre lotte in questi mesi a discutere le valutazioni su quanto successo e le strategie per riprendere l’offensiva.
La città è di chi la abita, non di chi la sfrutta!
Loro speculano, Noi Ripubblicizziamo
Loro distruggono, Noi Occupiamo
Loro sgomberano, Noi Resistiamo
Omnia Sunt Communia
A qualche giorno dallo sgombero del progetto Communia dalle ex-fonderie Bastianelli e dal corteo che ha attraversato le strade di San Lorenzo, molte idee si fanno più chiare.
Ci appare evidente il connubio proprietà-magistratura. Un sodalizio tanto evidente quanto anomalo e dimostrato dall’ingresso di numerosi operai al soldo della ditta nello stabile a sgombero ancora in corso.
In un edificio in cui alla Sabelli Trading è già stato vietato qualsiasi intervento a causa dei numerosi vincoli posti dagli uffici pubblici (vincoli ottenuti solo grazie alla mobilitazioni del quartiere e all’occupazione di aprile, vista la precedente complicità delle istituzioni con le mire speculative della proprietà) una dozzina di operai ha provveduto a spaccare bagni e cucine, faticosamente ricostruite dagli occupanti, mentre la polizia faceva il lavoro suo, conducendo in commissariato sette di noi.
Evidente è poi la debolezza delle strategie repressive della magistratura. La partita sull’agibilità era stata ormai chiusa anche ufficialmente: tutte le perizie di qualsiasi parte concordavano sulla stabilità dell’edificio, stabilità compromessa solo in una parte circoscritta e delimitata da noi stessi. A essere instabili erano diventati solo alcuni cornicioni (come migliaia di altri a Roma…), transennati però dal II Municipio intenzionato a metterli in sicurezza.
Se l’inagibilità è dunque il pretesto dichiarato per giustificare lo sgombero non possiamo che ribadire ciò che era ormai evidente da settimane: gli stabili che abbiamo utilizzato in questi 4 mesi sono agibili, come dimostrato dalla perizia dei tecnici incaricati dalla Procura della Repubblica consegnata alla Procura stessa l’8 luglio scorso.
Quantomeno anomalo è quindi che uno stabile inagibile e pericoloso “per occupanti e vicinato” venga sgomberato in queste modalità e che non venga posto sotto sequestro come avviene in casi simili.
Un pretesto ipocrita e falso per giustificare uno sgombero a San Lorenzo durante il ponte di ferragosto. Se la magistratura pensa di dimostrare così la sua forza ha davvero le idee poco chiare.
Che le idee fossero poco chiare a chi, per lavoro, ci deve stare appresso ci appare evidente leggendo la usuale rubrica di narrativa del giornale dei palazzinari romani. In pochi crediamo abbiano trattenuto le risate leggendo sul Messaggero cosa gli 007 italiani (sì, proprio così!) pensavano e dicevano di Communia, diventata in pochi mesi “centrale del conflitto romano” da dove partivano e si pianificavano azioni e strategie per turbare l’ordine pubblico.
Sinceramente ci sentiamo molto più forti di chi per attaccarci ha bisogno di aspettare il 16 agosto, di inventare false inagibilità, di costruire una storia a metà tra Romanzo Criminale e James Bond. La nostra forza è frutto di quanto abbiamo fatto in questi quattro mesi e di cosa ha significato per San Lorenzo.
Siamo consapevoli della forza dell’unione fra la lotta alla speculazione immobiliare (prima voce di investimento a Roma in faccia alla crisi economica) e quella per la creazione di uno Spazio di Mutuo Soccorso in cui dare concretezza di diritti che la crisi sta erodendo.
Il lavoro degli sportelli, il progetto studentesco di ShareWood con l’aula studio e la copisteria popolare, la scuola popolare, i primi progetti di co-working per precari, i laboratori multimediali, musicali, teatrali e sportivi, le lotte contro la speculazione dei comitati del quartiere, i percorsi cittadini per il diritto alla casa e in difesa dei beni comuni, le tante iniziative culturali, a cominciare dal “Festival Letteraria” di giugno per finire alla 3 giorni di iniziative nel quartiere per il 70° anniversario del bombardamento, culmine del percorso di autorganizzazione nato quest’anno della Libera Repubblica di San Lorenzo…in soli quattro mesi Communia è stato tutto questo. Certo non immaginavamo facesse paura ai servizi segreti!
Specialmente in questo momento di crisi economica siamo convinti che Tutto sia di Tutti – Omnia Sunt Communia. Anche per questo il progetto che studenti, precari e abitanti di San Lorenzo hanno costruito non è nato da solo ma nel pieno di uno tsunami di decine di occupazioni che sta durando da mesi e che non si arresterà certo di fronte ad una operazione tanto debole quanto infame. Mentre i dibattiti pubblici e politici, nel pieno della peggiore recessione economica della storia, si concentrano sui processi di Berlusconi, a Roma la lotta dei precari e dei senza casa ha rimesso al centro dell’attenzione i bisogni sociali di chi sta pagando la crisi con la dignità delle proprie vite.
La politica dal canto suo gioca il solito gioco dei ruoli: prodiga di promesse e dichiarazioni in campagna elettorale, assente e “stupita” ad agosto, quando la palla passa ad una magistratura che gioca a risiko con la vita di chi lotta e resiste alla crisi. Alle neonate giunte di centrosinistra, dal Municipio, al Campidoglio alla Regione (che stanno dichiarando in queste ore di non essere state messe al corrente dell’operazione di polizia e annunciano di volere incontrare occupanti e abitanti del quartiere) rivolgiamo una domanda ormai retorica: hanno intenzione di continuare nella pluridecennale complicità con i palazzinari di Roma affamati di profitti, o dialogare con chi, mettendo in gioco le proprie vite, lotta per il diritto alla casa, il diritto allo studio e per una città vivibile e non devastata dal cemento?
Non abbiamo intenzione di aspettare nessuna risposta. Dal corteo del 16 agosto non abbiamo mai lasciato San Lorenzo, siamo sempre qua nonostante blindati e servizi di sicurezza privati a guardia di un edificio ormai vuoto.
La solidarietà e la complicità dimostrata persino in una Roma deserta rafforza in noi la convinzione che si tratti solo di un giro di boa, da cui riprendere ancora più forza…per prendere la rincorsa appunto!
Il 28 agosto alle 18 ci rivedremo pubblicamente e invitiamo chi vive studia e lavora a San Lorenzo e chi ha condiviso le nostre lotte in questi mesi a discutere le valutazioni su quanto successo e le strategie per riprendere l’offensiva.
La città è di chi la abita, non di chi la sfrutta!
Loro speculano, Noi Ripubblicizziamo
Loro distruggono, Noi Occupiamo
Loro sgomberano, Noi Resistiamo
Omnia Sunt Communia