Bari 23 maggio per una mobilitazione antirazzista
Report dell'assemblea antirazzista tenuta a Lettere e fil. di Bari il 3 maggio e l'appello alla mobilitazione del 23 maggio a sostegno delle lotte e dei diritti dei migranti.
Contro razzismo e sfruttamento a sostegno dei e delle migranti.
Venerdì 3 maggio alla facoltà di Lettere e filosofia di Bari si è tenuta un'assemblea antirazzista a cui hanno partecipato più di un centinaio di migranti.
Migliorare le condizioni di vita nei C.a.r.a. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), rilascio dei documenti per la libertà di circolazione, chiudere i CIE (centri di identificazione ed espulsione), spezzare il legame permesso di soggiorno-contratto di lavoro, solidarietà alle occupazioni per il diritto alla casa del Ferrhotel e del Socrate di Bari, opposizione a tutte le forme di razzismo e discriminazione, sono state le rivendicazioni principali che saranno al centro della manifestazione di giovedì 23 maggio. Partenza h 16.30 da piazza Umberto
L'Appello per una mobilitazione antirazzista.
Le diseguaglianze e le povertà prodotte dal sistema economico, conflitti nei quali si inseriscono le ingerenze neocoloniali dei governi occidentali e delle potenze emergenti, regimi autoritari reazionari, determinano l'aumento dei flussi migratori verso l'Italia. Ma le speranze di trovare in Europa accoglienza, democrazia, rispetto dei diritti umani, si infrangono contro una realtà fatta di razzismo, assenza di diritti, reclusione, respingimenti, rimpatri.
I migranti sono costretti da normative sempre più repressive a divenire forza lavoro ipersfruttata e sottopagata e sempre più si cerca di alimentare una contrapposizione tra migranti e lavoratori nativi, con l'obiettivo di scardinare le tutele del lavoro.
Con la crisi economica e la povertà che dilaga in fasce sempre più ampie della popolazione, il razzismo diventa un'arma sempre più pericolosa nelle mani della destra istituzionale e di quella neofascista, complice una sinistra di governo che ha fatto da apripista nella legislazione anti-immigrazione (i C.p.t., denominati C.i.e. con la legge Bossi-Fini, vengono istituiti dalla legge Turco-Napolitano).
La questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo è stata gestita in questi anni in maniera a dir poco inadeguata fino ad arrivare ad episodi indegni. Flussi migratori nel complesso limitati numericamente sono stati affrontati dalle autorità in maniera da suscitare nella pubblica opinione una sensazione di continua emergenza. In Puglia ne siamo stati testimoni diretti quando è stata allestita la , o successivamente con il .
Per i migranti che non hanno il permesso di soggiorno le prospettive non accennano a migliorare. Il documento programmatico sui C.i.e. allo studio del Ministero dell’Interno prevede di rendere ancora più dure le condizioni dei reclusi all’interno dei C.i.e, con la previsione di un’aggravante specifica per i reati commessi all’interno delle strutture e con la creazione di celle di isolamento.
La città di Bari, attraversata da un flusso costante di migranti dovuto principalmente alla presenza del C.a.r.a., diviene un luogo privilegiato di sperimentazione di nuove campagne razziste da parte della destra. A fianco della presenza istituzionalizzata del C.i.e., prendono piede nuove forme di segregazione che rischiano di trovare consenso di massa. Comitati di benestanti e benpensanti invocano ed ottengono la militarizzazione della piazza principale della città, Piazza Umberto, con la presenza dell'esercito per contrastare il "degrado" causato dalla presenza degli immigrati. Le autorità, sensibili molto di più alle esigenze dei potentati nostrani che a quelle dei rifugiati, limitano sempre più la libertà di ingresso e di uscita dei richiedenti asilo dal C.a.r.a. di Palese, e già cominciano a sentirsi proposte come quella di .
Allo stesso tempo però Bari è stata in questi anni ed è tutt'ora teatro delle .
Nella nostra regione significativa è stata a sostegno dei migranti tunisini e dei rifugiati della guerra in Libia.
Continuano le iniziative legali, di denuncia e di mobilitazione per la chiusura dei C.i.e. Occorre che queste resistenze non rimangano isolate, va costruita la più ampia e radicata solidarietà a fianco di queste iniziative.
Invitiamo perciò tutti e tutte a partecipare ad una manifestazione il 23 maggio a Bari a sostegno delle rivendicazioni e delle lotte dei migranti per l'accoglienza, la libertà di circolazione, i diritti sociali e di cittadinanza ed il welfare.
Per info ed adesioni controilrazzismo@outlook.com
prime adesioni: Rumore collettivo, collettivo Guevara, Rivolta il debito-Bari, AteneinRivolta
Contro razzismo e sfruttamento a sostegno dei e delle migranti.
Venerdì 3 maggio alla facoltà di Lettere e filosofia di Bari si è tenuta un'assemblea antirazzista a cui hanno partecipato più di un centinaio di migranti.
Migliorare le condizioni di vita nei C.a.r.a. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), rilascio dei documenti per la libertà di circolazione, chiudere i CIE (centri di identificazione ed espulsione), spezzare il legame permesso di soggiorno-contratto di lavoro, solidarietà alle occupazioni per il diritto alla casa del Ferrhotel e del Socrate di Bari, opposizione a tutte le forme di razzismo e discriminazione, sono state le rivendicazioni principali che saranno al centro della manifestazione di giovedì 23 maggio. Partenza h 16.30 da piazza Umberto
L'Appello per una mobilitazione antirazzista.
Le diseguaglianze e le povertà prodotte dal sistema economico, conflitti nei quali si inseriscono le ingerenze neocoloniali dei governi occidentali e delle potenze emergenti, regimi autoritari reazionari, determinano l'aumento dei flussi migratori verso l'Italia. Ma le speranze di trovare in Europa accoglienza, democrazia, rispetto dei diritti umani, si infrangono contro una realtà fatta di razzismo, assenza di diritti, reclusione, respingimenti, rimpatri.
I migranti sono costretti da normative sempre più repressive a divenire forza lavoro ipersfruttata e sottopagata e sempre più si cerca di alimentare una contrapposizione tra migranti e lavoratori nativi, con l'obiettivo di scardinare le tutele del lavoro.
Con la crisi economica e la povertà che dilaga in fasce sempre più ampie della popolazione, il razzismo diventa un'arma sempre più pericolosa nelle mani della destra istituzionale e di quella neofascista, complice una sinistra di governo che ha fatto da apripista nella legislazione anti-immigrazione (i C.p.t., denominati C.i.e. con la legge Bossi-Fini, vengono istituiti dalla legge Turco-Napolitano).
La questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo è stata gestita in questi anni in maniera a dir poco inadeguata fino ad arrivare ad episodi indegni. Flussi migratori nel complesso limitati numericamente sono stati affrontati dalle autorità in maniera da suscitare nella pubblica opinione una sensazione di continua emergenza. In Puglia ne siamo stati testimoni diretti quando è stata allestita la , o successivamente con il .
Per i migranti che non hanno il permesso di soggiorno le prospettive non accennano a migliorare. Il documento programmatico sui C.i.e. allo studio del Ministero dell’Interno prevede di rendere ancora più dure le condizioni dei reclusi all’interno dei C.i.e, con la previsione di un’aggravante specifica per i reati commessi all’interno delle strutture e con la creazione di celle di isolamento.
La città di Bari, attraversata da un flusso costante di migranti dovuto principalmente alla presenza del C.a.r.a., diviene un luogo privilegiato di sperimentazione di nuove campagne razziste da parte della destra. A fianco della presenza istituzionalizzata del C.i.e., prendono piede nuove forme di segregazione che rischiano di trovare consenso di massa. Comitati di benestanti e benpensanti invocano ed ottengono la militarizzazione della piazza principale della città, Piazza Umberto, con la presenza dell'esercito per contrastare il "degrado" causato dalla presenza degli immigrati. Le autorità, sensibili molto di più alle esigenze dei potentati nostrani che a quelle dei rifugiati, limitano sempre più la libertà di ingresso e di uscita dei richiedenti asilo dal C.a.r.a. di Palese, e già cominciano a sentirsi proposte come quella di .
Allo stesso tempo però Bari è stata in questi anni ed è tutt'ora teatro delle .
Nella nostra regione significativa è stata a sostegno dei migranti tunisini e dei rifugiati della guerra in Libia.
Continuano le iniziative legali, di denuncia e di mobilitazione per la chiusura dei C.i.e. Occorre che queste resistenze non rimangano isolate, va costruita la più ampia e radicata solidarietà a fianco di queste iniziative.
Invitiamo perciò tutti e tutte a partecipare ad una manifestazione il 23 maggio a Bari a sostegno delle rivendicazioni e delle lotte dei migranti per l'accoglienza, la libertà di circolazione, i diritti sociali e di cittadinanza ed il welfare.
Per info ed adesioni controilrazzismo@outlook.com
prime adesioni: Rumore collettivo, collettivo Guevara, Rivolta il debito-Bari, AteneinRivolta